venerdì 27 febbraio 2009

REALISMO2


Speranza, 2009, olio su cartone, cm 50 x 50.

«Potrà mai essere ‘realista’ un pittore (o, peggio ancora, uno scultore)? E più in generale: potrà mai essere ‘realista’ l’arte? Etichette e definizioni che all’alba di un nuovo millennio ed in piena riscoperta della Pittura e dei suoi fenomeni più segreti non possono essere che classificate (e liquidate) come didascaliche, affrettate, superficiali, inutili.
Certo, è vero che nel grande supermarket dell’arte contemporanea si abbisogna di etichette e di scaffali per avviarsi con rassicurante (in)certezza verso questo o quel reparto […].
Il realismo si contrappone, in certe menti facili e sbrigative, all’astrattismo in una tenzone fra definizioni e concetti insensata e vacua, che di tutto sa fuorché d’artistico e che troppo spesso vale solo ad esaltare l’ego smisuratamente criminale dei protagonisti di un sistema ormai davvero al collasso.
[...] Michelangelo è un pittore (o uno scultore, liberi di scegliere) realista o astratto? E Piero della Francesca, Wiligelmo, Leonardo o Rembrandt? In costoro prevale più la riproduzione di una realtà o la forza di un concetto astraente o astrattivo? La realtà è una componente imprescindibile del fare arte, ma non si tratta che di un elemento, un punto di partenza, un riferimento come altri. L’arte, infatti, quando è tale è tutta opera d’astrazione. Anche quando si prefigge d
essere ‘iperrealista’ l’arte è esercizio raffinatissimo e sottilissimo d’astrazione perché rappresenta una visione inevitabilmente filtrata da una sensibilità e da un
intelligenza che mai e poi mai potranno annullarsi completamente in un’immagine dipinta o scolpita. Un punto di vista è già operazione d’astrazione.
[...] Con tutto questo nulla si vuol togliere al valore della ricerca di quell’astrazione propriamente detta che, quando sostenuta da un mestiere e da una sensibilità autenticamente tali, sconfina parimenti nell’ultraterreno, creando quella magia senza spazio e senza tempo che, al pari della figurazione, rappresenta l’anima più autentica e potente dell’Arte.»
(Alberto Agazzani, Il cacciatore di fulmini, catalogo della personale del pittore Massimo Catellani, Libreria Bocca, Milano, aprile 2003)

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