lunedì 7 settembre 2009

MODERNO6


Paul Cézanne, Natura morta

«Non capisco perché oggi sono tutti ossessionati da questa folle ricerca della personalità, come fine a sé stessa. Oggi l’imperativo è ostentare e affermare la propria personalità. Che sciocchezza! Invece è proprio questa che fa dimenticare l’essenziale e impedisce di arrivare all’universale. Per me è la prima cosa che bisogna eliminare, come una pelle ingombrante e inutile. Invece oggi assistiamo a questa caricatura: tutto, dagli occhiali alle scarpe, deve essere firmato e “griffato”. È grottesco. Penso invece che i pittori dovrebbero ritrovare lo splendido anonimato dei loro antenati, vissuti prima del Rinascimento. La firma ormai condiziona il mercato, tanto che quasi si dimentica di guardare il quadro. La firma è il marchio dell’originale. Guardi Cézanne. Non ha mai cercato di essere originale. Eppure non c’è un pittore più originale di lui. [...] Non sono e non sono mai stato un pittore moderno. I pittori moderni cercano soprattutto di esprimere sé stessi, mentre io cerco di esprimere il mondo. [...] Percorrendo questa strada l’umiltà deve superare, e di molto, la preoccupazione di esprimere sé stessi.
Ma un pittore, anche quando non cerca di esprimere sé stesso, non esprime sempre una sua visione personale?
Naturalmente. Ma questo è un punto di arrivo, non un punto di partenza.»

(Baltus, Lettere e interviste, a cura di Elena Pontiggia, Abscondita, Milano, 2009, pp. 58-59)